Canapaio mantovano

Exitable
10 Dec 2014

Tisane rilassanti e liquori digestivi, latte per il gelato, polenta e farina per piadine e pizza, ma anche pallet per riscaldarsi, olio per massaggi ed estratto contro il dolore. Quando la si utilizza con ragione di causa e con le dovute conoscenze, la canapa torna ad essere una pianta dalle mille e una risorse. Ed è proprio a partire da questa premessa che oggi vi raccontiamo la storia di Alessio e delle sue piante.


Tisane rilassanti e liquori digestivi, latte per il gelato, polenta e farina per piadine e pizza, ma anche pallet per riscaldarsi, olio per massaggi ed estratto contro il dolore. Quando la si utilizza con ragione di causa e con le dovute conoscenze, la canapa torna ad essere una pianta dalle mille e una risorse. Ed è proprio a partire da questa premessa che oggi vi raccontiamo la storia di Alessio e delle sue piante.

Tisane rilassanti e liquori digestivi, latte per il gelato, polenta e farina per piadine e pizza, ma anche pallet per riscaldarsi, olio per massaggi ed estratto contro il dolore. Quando la si utilizza con ragione di causa e con le dovute conoscenze, la canapa torna ad essere una pianta dalle mille e una risorse. Ed è proprio a partire da questa premessa che oggi vi raccontiamo la storia di Alessio e delle sue piante.

Siamo in località Curtatone a 5 chilometri da Mantova. È qui che Alessio Manfredini, responsabile del canapaio mantovano, ha scelto di curare il suo ettaro di canapa. La visita è stata organizzata con anticipo. Settembre è inoltrato e il periodo del raccolto alle porte, così, quando arriviamo al campo, l’effetto ottico è sorprendente. Un mare di canapa che si muove al ritmo del vento. Piante vigorose da 2 metri e passa che dimostrano con la propria salute quanto anche nel nostro paese sia possibile diventare imprenditori agricoli e credere nel potenziale economico di una filiera tutta da reinventare. E il bello deve ancora arrivare: la storia di Alessio è emblematica e ci affidiamo alle sue parole per raccontarvela.

Prima di tutto grazie dell’invito. Ho una curiosità da domandarti: tornare alla terra, al lavoro manuale, riacquistare la dimensione uomo-natura che ormai si è persa nella nostra società, che alchimia vive un imprenditore che decide di fare della terra e della natura la sua prospettiva di lavoro?
Beh di mio, posso dirti che non seguo più il calendario gregoriano, oggi, ad esempio, non so nemmeno che giorno sia. Facendo questo lavoro seguo il ciclo lunare, quello legato allo sviluppo  delle piante. Così, ad esempio, quando siamo vicini alla semina, sono talmente occupato a decidere (seguendo svariate variabili) il momento propizio per seminare che perdo il senso del tempo. 

Come e  quando avete deciso di cominciare a seminare canapa?
Abbiamo cominciato due anni fa insieme al Consorzio Bonifica Padano. Siamo partiti coltivando 1 ettaro per dimostrare agli altri imprenditori agricoli della zona come sia possibile coltivare canapa ed avere un ottimo risultato senza utilizzare acqua. 

Senza utilizzare acqua?
Esatto. Sotto il nostro terreno infatti, la falda acquifera è a 10/15 cm di distanza dal suolo che quindi è molto umido e per questo ideale. Tra l’altro queste non sono parole mie, lo diceva già Carlo Magno che la canapa della Pianura Padana  era la migliore del suo grande impero. 

A quello che vedono i miei occhi l’esperienza è stata positiva...
Certamente! E dopo questa prima esperienza anche altri agricoltori hanno cominciato a capire che questa pianta cresce e cresce bene senza acqua e senza diserbanti. Capito ciò, abbiamo iniziato a coltivarla consapevoli delle sue caratteristiche. Ad oggi, nel mantovano, sono coltivati 4 ettari da 3 agricoltori e la cosa si sta allargando.

Cosa consigli a chi intenda cominciare a coltivare canapa come fate voi?
Il mio primo ed unico consiglio è adottare un approccio preventivo e primario con pubblica amministrazione e con le forze dell’ordine. Nel particolare poi serve un contratto di prima lavorazione e l’acquisto delle semenze deve essere fatto in modo corretto e documentato.

Che rapporto hai con la pubblica amministrazione?
Beh, ti dico solo che l’anno scorso mi hanno fatto fare un ciclo di lezioni divulgative nelle scuole.

E con le forze dell’ordine?
Anche con loro nessun problema. Siamo imprenditori come altri.

Che qualità di canapa avete seminato?
La qualità si chiama Futura e possiede un principio attivo di THC di 0,2 per milligrammo, ossia largamente sotto la soglia consentita dalla legge. 

Come hai creato questa marea di piante?
Ho deciso di seminare il mio ettaro intensivamente, e questo perché per mia scelta ho deciso di puntare sulla valorizzazione delle infiorescenze che vendiamo come tisana. Quindi abbiamo seminato 50 chili di semi ed oggi, che devo cominciare a raccogliere, ho di fronte a me un oceano di un milione e passa di piante, con una produzione di circa una tonnellata di fiori. 

Cosa hai imparato di questa pianta in questi anni di lavoro?
La canapa è una pianta dominante rispetto ai parassiti e alle piante infestanti e quindi va semplicemente seminata nel momento giusto, in concomitanza con la crescita delle piante infestanti con le quali deve entrare in concorrenza. Così, nel periodo apicale di vegetativa, quando cresce anche di 5 centimetri al giorno, le mette in ombra e può crescere rigogliosa. Quest’anno noi abbiamo seminato il 25 aprile e la raccogliamo a fine settembre. 

Come sei attrezzato per la raccolta? Come procederete?
Ci vogliono 30 persone che lavorano per una settimana per raccogliere l’ettaro intero.

Mi parlavi della vostra tisana e del fatto che hai deciso di seminare intensivamente per valorizzare il fiore, cosa intendevi?
Voglio dire che il nostro modo di lavorare è certosino, raccogliamo a mano fiore per fiore, perché è l’unica maniera per preservare le qualità dell’infiorescenza. Una volta raccolti, per preparare la tisana, i fiori sono lasciati per mezza giornata all’aria aperta in modo che gli insetti se ne vadano e successivamente vengono portati all’interno, in un ambiente al buio, con una ventilazione naturale ed un deumidificatore. Nel giro di 3 giorni il prodotto è pronto. 

E quali sono le qualità di questa bevanda?
Beh, è buona ed avendo le qualità delle mie piante è molto rilassante. In negozio la consiglio anche per persone che soffrono di dolori difficilmente sopportabili. Basta far bollire l’acqua e lasciarla in infusione per circa 10 minuti. Dopo di che si può servire ed apprezzarne gli effetti.

Quali altri prodotti preparate con le vostre piante?
Facciamo diverse lavorazioni. Per preparare olio e farina, ad esempio, adottiamo una semplice vite elicoidale (sottoposta ad una temperatura che riscalda) ed immettiamo i semi con un imbuto. Spremendo i semi tale metodo da un lato produce olio e dall’altro, con gli scarti del seme, quello che sarà farina per le piadine e la pizza che tutti hanno gustato alla fiera di Fermo. Con il latte invece facciamo i gelati con i semi di canapa tostati [NDR. Buonissimo!]. Con il fiore invece, sia secco che fresco, prepariamo anche liquori che sono davvero gustosi.

La canapa ed il suo utilizzo curativo presuppongono un approccio olistico, complessivo alla questione salute. Voi preparate un estratto di CBD, puoi parlarcene?
A livello erboristico-curativo prepariamo l’olio estratto di CBD valorizzando le caratteristiche antispasmodiche e miorilassanti. Questo estratto viene preparato con il metodo dell’Ice-O-lator: per prima cosa selezioniamo le migliori cime secondo la percentuale di resina e secondo il grado di maturazione raggiunto dal pistillo. Poi puliamo le cime, togliendo le foglie e mettiamo le infiorescenze in immersione insieme al ghiaccio ad una temperatura il più possibile costante, intorno ai 5 gradi. Dopo di questo passaggio si filtra il tutto attraverso sacchetti dalle maglie sempre più fini. L’estratto così ottenuto viene adagiato sopra un foglio di carta da forno, aspettando per qualche giorno che l’umidità presente sparisca. Alla fine viene sbriciolato e messo nell’olio di canapa sempre preparato da noi. Da quel momento è pronto per l’uso sublinguale. Per quanti mi chiedono come si possa raggiungere un benessere fisico grazie all’assunzione di questa pianta e del suo estratto per motivi curativi, io consiglio di muoversi su tre livelli e cioè a livello alimentare, infatti la canapa ed i suoi semi sono un alimento completo e ricco di qualità, a livello di assunzione diretta con la vaporizzazione o con gocce dell’estratto che prepariamo ed infine, per chi soffre ad esempio di dolori articolari, con l’olio da massaggi. 

Quale pensi sia la maniera migliore di trarre profitto da quest’economia che una volta rappresentava un vanto ed un punto fermo della società contadina italiana?
Da parte mia sono a favore di una canapa contadina, agricola e a misura d’uomo perché la lavorazione che ha sempre portato con sé e la ricchezza e da qui l’industria che si è storicamente sviluppata attorno a questa pianta è sempre restata in questa dimensione.

Grazie Alessio, hai in mente progetti per il futuro? Siamo sicuri di si...
Io amo questo lavoro, se serve ad altri curiosi o se persone, magari leggendo questa intervista, hanno un sano interesse per questa pianta, noi siamo a disposizione per coltivare in collaborazione o semplicemente per diffondere questo tipo di cultura tramite l’informazione e attraverso la nostra esperienza.

Da parte di Soft Secrets quindi, ed in chiusura, un grande in bocca al lupo ad Alessio, ai suoi soci e a chi vorrà percorrere il cammino che oggi ci ha portato fin qui, ricordando sempre a tutti i nostri lettori che la canapa cresce anche da sola  e che solo la passione fa sempre la differenza.

E
Exitable