Cannabis Social Club

Exitable
13 Jan 2014

Cresce il numero dei CSC a Barcellona, in attesa della normativa per la regolamentazione


Cresce il numero dei CSC a Barcellona, in attesa della normativa per la regolamentazione

La situazione dei club di cannabis in Catalogna, specialmente a Barcelona, sta crescendo ad un ritmo vertiginoso. Si calcola che siano circa 400, la meta' nella capitale, con piu' di 165.000 associati, secondo la Federación de Asociaciones Cannábicas Autoreguladas de Cataluña (Fedcac). 60.000 dei quali -i piu' attivi- spendono tra 50 e 100 euro al mese per acquistare cannabis. Secondo questi dai, queste associazioni senza scopo di lucro avrebbero ogni mese introiti di 4,5 milioni di euro, a cui ci sono da aggiungere gli introiti dei soci meno attivi.

L'avvocato penalista Marti Cànaves ricorda che "le associazioni senza scopo di lucro non possono avere utili e, nel caso, li devono reinvestire per gli scopi sociali dell'associazione". I guadagni che hanno questi club sono dovuti a feste, libri paga e alcune attivita' culturali, mentre la coltivazione non e' normata (si coltiva in magazzini nascosti), e c'e' poco controllo sui soldi che gestiscono.

Senza regolamentazione, i club si sono organizzati in due federazioni e si sono dati un auto-regolamento, come quello di contattare un medico per assistere e consigliare i consumatori, sia per uso terapeutico che ludico, o di avere tutti i lavoratori come dipendenti. Nonostante questo, sono consapevoli che e' insufficiente e che l'attuale mancanza di controllo rappresenta un rischio per i propri interessi: il denaro che producono e' attrattivo per i trafficanti, che nulla hanno a che fare coi loro ideali di depenalizzazione della cannabis. "Se non lo si tiene sotto controllo", riconoscono fonti della Fedcac, "il settore cresce in modo esponenziale e potrebbe finire fuori controllo".

La Fedcac ha avuto 27 incontri col Parlamento catalano, coi responsabili Sanita' dei diversi partiti politici, per chiedere una regolamentazione. A differenza del Paese Basco, in Catalogna e' il Governo e non la Camera che deve deciderne la legalita'. Tuttavia non e' stata presa nessuna decisione, ma il Dipartimento della Salute ha ben chiaro che la non-regolamentazione rappresenta un rischio ed e' impegnato per licenziare un testo di "buone pratiche".

Il punto di partenza sembra che sia quello di regolamentare sia le associazioni che i locali. La proposta prevede di vietare le "attivita' di promozione" dei club, fissare una eta' minima per associarsi, limitare il numero di soci e la quantita' di marijuana che si potra' coltivare. Nonche' che siano definiti gli orari di apertura e che si rispettino le norme sanitarie. Il Dipartimento sta anche valutando la quantita' di cannabis che ogni socio potra' acquistare.

 

Fonte: ADUC

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