Due piante per l'ex agente Ossino: "Obbligato per curarmi"

Marco Ribechi
22 Apr 2024

Alfredo Ossino ha prestato servizio per oltre 30 anni nella Guardia di Finanza contraendo una grave patologia che cura con la Cannabis medica. Dopo aver pubblicato il libro: "Cannabis: la vera storia di un agente antidroga" ha deciso di compiere il passo successivo iniziando la sua autoproduzione: "I costi del servizio sanitario sono insostenibili e la terapia arriva sempre in ritardo"


Coltiverà due piante di Cannabis Sativa ad uso esclusivamente personale e terapeutico. Userà un box di un metro quadrato che installerà nella propria abitazione, il prodotto non sarà ceduto né gratuitamente né dietro pagamento.

Poche e semplici istruzioni per iniziare con cui l’ex agente antidroga Alfredo Ossino inizierà la propria autoproduzione, in maniera tale da poter attingere alle proprie scorte senza dover attendere i ritardi del Sistema Sanitario e senza dover spendere ingiustamente i propri risparmi.

Afflitto da una grave patologia Ossino ha deciso, come altri pazienti prima di lui, di dichiarare esplicitamente che coltiverà Cannabis: «La mia non è una sfida al sistema Giudiziario, né alla politica - spiega Ossino - è una pura necessità terapeutica. Confido molto nella Giustizia, tanto è vero che ho incollato su ogni vaso e nel box la sentenza della Corte Suprema di Cassazione. Purtroppo però, nelle pratiche di fornitura terapeutica, ci sono dei cortocircuiti insostenibili per chi come me ha la necessità di curarsi ogni giorno».

Nel dettaglio le difficoltà affrontate da Ossino, come da praticamente tutti i pazienti in Italia, sono legate ai tempi di approvvigionamento, ai costi e anche alla situazione emotiva che questa incertezza genera.

«Per me la situazione è diventata insostenibile - prosegue Ossino - La fornitura che mi viene prescritta arriva "puntualmente in ritardo" anche di un mese costringendomi a sospendere la terapia del dolore oppure forzandomi a pagare un certificato medico privato. Inoltre i costi, inclusi i trasporti, sono troppo ingenti da affrontare con la mia modesta pensione. Infine, un altro aspetto da non sottovalutare, è la tolleranza al thc che sto sviluppando a causa della disponibilità di un’unica varietà, la Jack Herer del Bedrocan importata dall’Olanda. Per questi e altri motivi sono costretto a infrangere la legge e iniziare la coltivazione nella mia abitazione, lo voglio fare però alla luce del sole motivando la mia scelta in quanto necessaria perché legata al mio stato di salute».

piante,terapia,coltiva,ossino,
Le due piante di Alfredo Ossino

LA STORIA

La storia clinica di Ossino inizia nel 2001 con una stenosi acquisita alla cervicale provocata dalle dure condizioni di vita imposte dal suo lavoro come agente dell’antidroga. Dopo alcuni anni in cui la patologia era stata sottovalutata, e altri 7 passati a curarsi inutilmente con oppiacei prescritti per il controllo del dolore cronico neuropatico, scopre la Cannabis terapeutica e quasi immediatamente rinasce a nuova vita. 

«La Cannabis mi ha salvato la vita - prosegue Ossino - di sicuro non grazie al Ministero della Salute. Ho un fabbisogno di Cannabis medica di circa 90 grammi al mese, ovvero tre grammi al giorno che, ancora più nel dettaglio, corrispondono a un grammo ogni 8 ore. Solo così posso vivere una vita normale, controllando il dolore cronico insopportabile e potendo essere autosufficiente. I ritardi con cui ricevo la mia terapia sono inaccettabili, si verificano solo perché si parla di Cannabis, non accadrebbe con altri tipi di medicine. Purtroppo ancora oggi, nel 2024, la stragrande maggioranza di chi lavora nella salute non è informato a riguardo oppure vive di pregiudizi».

POSSIBLI CONSEGUENZE

In caso di denuncia lo studio Legale Miglio Simonetti si è messo a disposizione per assistere Ossino in relazione alla sua volontà di coltivare cannabis per uso esclusivamente terapeutico. «Le piante potrebbero essere sequestrate e lui potrebbe essere denunciato. Siamo chiamati a vigilare su quelle che possono essere le conseguenze legali di questa condotta - spiega l’avvocato Lorenzo Simonetti - non di disobbedienza bensì di esigenza di cura». 

 

GUARDA IL VIDEO CON LA STORIA DI ALFREDO OSSINO (CLICCA QUI)

M
Marco Ribechi