E-cig al liquido di cannabis

Exitable
11 Nov 2014

Negli USA è boom del mercato dei prodotti di cannabis


Negli USA è boom del mercato dei prodotti di cannabis

L'azienda Palm Beach Vapors, un rivenditore di sigarette elettroniche con sede a Tulsa nell'Oklahoma, ha deciso di allargare il proprio business producendo un liquido a partire dalla cannabis, da utilizzare poi nelle ricariche delle e-cig.

Il funzionamento delle sigarette elettroniche a olio di cannabis dovrebbe essere del tutto analogo a quello delle e-cig a nicotina, dal momento che in entrambi i casi il meccanismo di vaporizzazione avviene allo stesso modo. Tuttavia, l'Oklahoma Bureau of Narcotics ha già espresso preoccupazione sui rischi sanitari connessi all'inalazione di cannabis tramite il vaporizzatore delle sigarette elettroniche, così come sulla possibilità che il nuovo metodo faciliti la diffusione e il consumo di cannabis illegale, dal momento che gli oli prodotti sono difficili da distinguere da quelli standard a base di nicotina. Nel frattempo comunque la Palm Beach Vapors ha già presentato domanda per brevettare la propria invenzione: secondo l'azienda, entro il 2018 il nuovo prodotto potrebbe rappresentare il 30-40% del fatturato della società, almeno se continuerà il trend di legalizzazione in corso negli Stati Uniti.

Attualmente negli Usa la marijuana per finalità ricreative è stata già legalizzata in Colorado, Washington, Oregon e Alaska, mentre in un'altra dozzina di Stati federali è consentito l'uso di marijuana solo per scopi terapeutici. Nel resto degli Stati Uniti, invece, la marijuana rimane illegale sulla base delle normative federali.

Ora l'azienda si sta muovendo con l'obiettivo di esportare i prodotti anche al di fuori dell'Oklahoma, proprio perché il consumo di marijuana è ancora illegale nel territorio dove l'azienda storicamente opera. Il titolare dell'azienda Chip Paul è convinto che il mercato dei prodotti di cannabis continuerà a crescere, grazie alle normative per la legalizzazione che stano per essere votate in altri Stati già nel 2016, fra cui California, Arizona, Maine, Massachusetts e Nevada.

Lo stesso Paul ha preso parte a un'iniziativa per la legalizzazione della cannabis in Oklahoma come pianta medicinale, prescrivibile quindi dai medici in determinate situazioni cliniche. Tuttavia, la petizione che aveva promosso non è riuscita a raccogliere il numero minimo di firme richieste per il referendum (155mila) e il movimento si è risolto con un nulla di fatto. Nonostante la cannabis resti proibita, l'azienda è comunque autorizzata anche nel territorio dell'Oklahoma a eseguire la preparazione dell'olio di cannabis da impiegare nelle ricariche.

 

 

Fonte: Wired.it

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