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16 Jan 2014

Il Consiglio comunale torinese chiede l'abolizione della Fini-Giovanardi


Il Consiglio comunale torinese chiede l'abolizione della Fini-Giovanardi

È stata una votazione combattuta, vinta con 15 voti a favore, 13 contrari e 6 astenuti, ma il Consiglio comunale torinese ha approvato un ordine del giorno che chiede al Parlamento di abolire la Fini-Giovanardi, che in Italia equipara il consumo di droghe "leggere" e "pesanti", e di rendere legale la marijuana a scopi ricreativi (ferme restando "le normative repressive del traffico internazionale e clandestino di droghe, oggetto di convenzioni internazionali").

Tra gli astenuti anche il sindaco Piero Fassino, che, interpellato da wired.it, non ha voluto commentare. "Più di astenersi non poteva fare - ci spiega Marco Grimaldi di Sel, primo firmatario -. Stamani ci siamo visti e mi ha sorriso: non ha respinto l'ordine del giorno, che è stato un modo per farlo passare". La notizia rafforza chi su questo fronte si è già speso. "Manconi (il senatore Pd che ha già presentato un disegno di legge in Parlamento sulla legalizzazione) chiederà oggi di mettere il tema all'ordine del giorno. Chissà che la nostra vittoria non sia decisiva". Aiuta il consenso italiano, continua Grimaldi, "basti vedere i sondaggi e i dati incredibili sui consumi".

"La legalizzazione porterebbe da 5 a 10 miliardi di euro nelle casse dello Stato, come ha stabilito uno studio della Sapienza, e quindi la crisi potrebbe aver fatto maturare i tempi. Per non parlare dei costi indotti: sono dagli 8 ai 10mila le persone in carcere in Italia per consumo o possesso di marijuana, un costo umano ed economico non più sostenibile. Si deve depenalizzare, togliere un regalo ai narcotrafficanti - prosegue. Noi vorremmo un decreto legge che renda l'accesso libero per fini terapeutici ma anche ludici, con la possibilità di auto-produrre e poi un sistema di monopolio di stato con accisa oppure in convenzione con le cooperative agricole".

Oltre a Sel e parte del Pd, hanno sostenuto l'ordine del giorno gli esponenti 5 Stelle e IDV. L'opposizione di centrodestra ha votato compatta contro il documento. Come detto, il sindaco Piero Fassino (ma anche due consiglieri PD e un esponente dei Moderati e del Centro) si è astenuto.

Il Consiglio Comunale ha approvato anche un altro ordine del giorno in materia, per l'utilizzo della cannabis a uso terapeutico. Con soli 3 voti contrari e 24 favorevoli (e un'astensione), Torino vuole seguire l'esempio di Veneto, Toscana e Liguria per l'utilizzo della cannabis a fini terapeutici e chiede dunque alla regione di concedere l'utilizzo di farmaci a base di cannabinolo. A questo scopo, si invita anche il Ministero della Sanità ad autorizzare la produzione di questo genere di farmaci - sia su base naturale che su base sintetica - che attualmente possono solo essere importati.
 Nel provvedimento si porta l'esempio del Veneto, dove è stata approvata una legge che consente la distribuzione di farmaci derivati dalla cannabis, in ospedali e farmacie, dietro prescrizione medica, mentre Liguria e Toscana hanno autorizzato i propri cittadini a ricorrere a questo tipo di farmaci.


Fonte: Wired

 

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