Innocente come un cerotto

Exitable
05 Dec 2014

L’apertura alla canapa medica e ludica sta riportando alla luce vecchi rimedi come unguenti e tinture. L’applicazione di diavolerie nate dall’industrializzazione senza canapa hanno portato anche alla nascita di nuove metodologie di cura, dal bong gravitazionale al vaporizzatore. 


L’apertura alla canapa medica e ludica sta riportando alla luce vecchi rimedi come unguenti e tinture. L’applicazione di diavolerie nate dall’industrializzazione senza canapa hanno portato anche alla nascita di nuove metodologie di cura, dal bong gravitazionale al vaporizzatore. 

L’apertura alla canapa medica e ludica sta riportando alla luce vecchi rimedi come unguenti e tinture. L’applicazione di diavolerie nate dall’industrializzazione senza canapa hanno portato anche alla nascita di nuove metodologie di cura, dal bong gravitazionale al vaporizzatore. 

Tutto ciò perché negli Stati americani dove è legale, chi ha il thc (delta-9-tetraidrocannabinolo) ha il pallino magico tra le mani e attualmente lo vende in ogni forma possibile e immaginabile, dal succo di frutta alle barrette di cioccolato, dalla crema da massaggio alle pastiglie.

Con il ritorno della cannabis, tra l’altro, anche i nomi delle case farmaceutiche americane stanno divenendo pronunciabili, così come i loro prodotti. Sarà che senza lei la falsità del medicamento andava nascosta in qualche modo, mentre la veracità cannabica permette di presentare le novità che rivoluzioneranno la cura in questo secolo senza nomi incomprensibili. 

La casa farmaceutica americana Mary Medicinals (www.marysmedicinals.com), per esempio, ha recentemente presentato le ultime novità nel campo della cura con i cannabinoidi: la Mary Healing Heart, una nuova varietà di marijuana in arrivo sul mercato con il rateo CBD:THC incredibilmente 40:1, e i cerotti transdermici. La Mary Medicinal produce anche capsule e penne gel contenenti i cannabinoidi, ma sono i cerotti e questa pianta ad aver attirato la mia attenzione. Nel caso dei cerotti perché, in un certo senso, mi aspettavo che un prodotto del genere potesse arrivare sul mercato.

Una pianta con così alto CBD (cannabidiolo) è sicuramente una gran bella novità per i pazienti con Alzheimer ed epilessia, per esempio. Il CBD può essere assunto in grandi quantità perché non è psicoattivo e avere sul mercato genetiche di questo tipo arricchisce incredibilmente l’arte della cura con questa pianta. Se il primo decennio del 2000 si è focalizzato sullo sviluppare piante colme del proibito THC, fino a arrivare a quote attorno al 20-24%, non senza polemiche da parte delle istituzioni, questo decennio sarà probabilmente contrassegnato dall’arricchimento di CBD e di altri cannabinoidi. Ciò contribuirà sicuramente a una maggiore accettazione nei riguardi della canapa in generale. Anche perché, a differenza delle piante con THC molto alto, il CBD non da nessun tipo di menomazione fisica, in alcuni casi fastidiosa, e che a volte può alterare la percezione positiva della canapa in chi si approccia a questa pianta.  

Per quanto riguarda i cerotti, sono come quelli alla nociva nicotina che porta al lento suicidio, ma con i salutari cannabinoidi che lentamente portano alla vita. Tra l’altro si tratta di cannabinoidi naturali estratti dalla pianta, non sintetici, a garantire che il cerotto non dia effetti sgradevoli.  Purtroppo, però, nonostante il sicuro desiderio di provarli da parte di molti pazienti europei, sono in vendita solo negli stati americani del Colorado e di Washington e saranno disponibili in California solamente tra un paio di anni. 

Un vero cerotto della salute, quindi, presentato alla prima conferenza Marijuana for Professionals (www.mmjfordoctors.com), che si è tenuta a Denver (Colorado), dal 9 al11 settembre, e che ha trovato un notevole favore da parte dei medici per facilità nel dosaggio ed efficacia.

Niente fumo a infastidire i puristi del polmone e che pone in alcuni ancora qualche dubbio sulla salubrità della canapa, ma cerotti per assumere cannabis assorbendola dalla pelle, applicandoli in zone venose del corpo, per un effetto equilibrato garantito dal rilascio lento.

In un solo colpo, risolto il problema delle tasche piene di cartine, accendini e filtrini, o della borsa colma e pesante per il vaporizzatore. Nulla da fumare nè tanto meno da mangiare, ma un solo semplice cerotto, trasportabile nel portafoglio, per l’apice della comodità medica e all’insegna della naturalezza. Differentemente dalla marijuana inalata, l’effetto del cerotto sale gradualmente, per durare anche fino a 12 ore. Potrebbe quindi essere l’ideale per chi soffre di disturbi cronici. A parità di dosaggio, poi, il rilascio lento di cannabinoidi del cerotto è sicuramente più gestibile dal paziente.

Nel Colorado, un prodotto alimentare come la cioccolata alla marijuana contiene dosi dai 5 ai 10 milligrammi di THC e può essere venduta in confezioni da 100 milligrammi. I cerotti in questione contengono dai 10 ai 20 milligrammi di cannabis, a seconda del tipo scelto, e per farci un’idea sappiamo che in Italia lo Stato calcola una spinello medio contenga 25 miligrammi di THC ed è possibile possederne per uso personale 1000 milligrammi, circa 40 spinelli. Dobbiamo comunque tener presente che nell’assunzione come cibo l’effetto è fino a 7 volte più potente rispetto all’inalazione, per la filtrazione del fegato. Sostanzialmente, quindi, possiamo dire che il cerotto contiene la quantità di una canna, ma il suo effetto è bilanciato nell’arco di una mezza giornata, anziché agire nel giro di poco, per poi scemare nell’arco di qualche decina di minuti.

Nel catalogo della Mary Medicinals esiste, per esempio, il cerotto con alto dosaggio di THC (20 milligrammi) estratto da piante Sative, per un effetto energetico a permettere di muoversi a chi ha bisogno di riprendersi da una degenza. Le sative fan sentire un’energia pura dentro di se, che alcuni consumatori, religiosamente, avvertono come la presenza di Dio. Questa energia pura, oltre a guarire dai malanni considerabili come energia impura nell’organismo, permette di risollevarsi dal letto e distrarre dai problemi con varie attività che stimola a intraprendere. È quindi possibile, per esempio, tra le altre attività, dedicarsi alla cura del corpo o a delle sorridenti e felici camminate, per favorire ulteriormente la guarigione. 

Le attività da svolgere sotto la sua influenza, vista la forte azione della marijuana sul cuore (un organo ricco di recettori dei cannabinoidi), è meglio sceglierle in base alle proprie aspirazioni (forse ancora meglio lasciarle scegliere a lei), altrimenti tutto quel THC può sfociare in un indebolimento o in menomazioni che, per esempio, non vanno d’accorto con il lavoro o l’hobby da svolgere. Terapeuticamente, l’energia donata dalle sative può essere impiegata anche a sostituire caffè e tè, che spesso, in abuso, creano problemi di salute. La cannabis è sempre stata utile contro le dipendenze e non è detto (in realtà ne sono sicuro) che cerotti di questo tipo siano più efficaci di quelli alla nicotina anche per risolvere il tabagismo. Il cerotto al THC estratto da piante sativE, essendo energetico, è ovviamente più adatto alle 12 ore diurne.

Indicativamente quindi, in caso di bisogno, per le restanti 12 ore di buio, è preferibile un cerotto con THC da piante indica. Rilassante, distendente, a mettere appetito e togliere i dolori e le contrazioni per favorire un sano riposo, o addirittura a forzarlo se necessario.

La cannabis indica, poi, favorisce la meditazione e anche soli 10 minuti di questa pratica donano un incredibile benessere psicofisico. La maniera di curare della marijuana indica è quella di farti mangiare abbondantemente per poter aver le forze di reagire alla malattia. Ottima anche per socializzare allegramente, ti mette poi a riposo in modo che il fisico possa recuperare energie, e pone la mente in uno stato sognante utile a scordare i problemi di salute. Quando la mente sogna qualcosa di bello, colorato e positivo, poi, l’intero organismo ne ha olisticamente beneficio. 

Dovendo compiere lavori serali, inoltre, molti tipi di canapa indica permettono di svolgerli efficientemente senza, per esempio, sentire dolori o la malattia che altrimenti avrebbero menomato l’attività.

Questa distinzione tra consumo diurno di cerotti sativa e serale di indica è utile, salvo particolari patologie, a indicare la preferibilità per l’una o l’altra varietà, piuttosto di un cerotto di quelli disponibili con pari quantità di THC e CBD, oppure uno solo al CBD, al CBN (cannabinolo) o al THCA (THC in forma acida, cioè cruda).

Nei Paesi Bassi hanno svolto una ricerca su 102 pazienti in cura con la cannabis notando i differenti effetti farmacologici della marijuana a seconda del diverso rapporto tra il THC e il CBD. Secondo i risultati pubblicati sul Journal of Psychopharmacology, l’86% dei pazienti è stato soddisfatto dalla terapia. 

I consumatori di Bedrocan (fiori di marijuana con THC al 19%, CBD minore all’1%) e Bedrobinol (THC 12% e CBD minore all’1%) hanno mostrato un maggiore appetito rispetto chi ha assunto Bediol (THC 6%, CBD 7,5%). Allo stesso tempo, i consumatori di Bedrocan hanno mostrato una maggiore propensione all’ansia e alla depressione. Morale della favola, un erba con un così alto contenuto di THC può andar bene per particolari patologie oppure ogni tanto. Consumandola cronicamente, invece, può portare il Sistema Cannabinoide Endogeno del corpo umano in sovra tono e dare problemi di salute. In ogni caso sospendere l’assunzione è considerato sufficiente per il ritorno alla normalità salutare. Se c’è bisogno di un uso costante per motivi di salute o personali è quindi meglio preferire erbe con THC contenuto e con buona presenza di CBD.

Il cerotto che assomiglia nella composizione al Bediol e ha pari quantità (1:1) di THC e CBD può quindi essere usato da chi ha bisogno di cannabis per un periodo lungo, grazie una percentuale di cannabinoidi in grado di annullare l’effetto psicoattivo che, alla lunga, potrebbe stufare.

Il cerotto al solo CBD può invece essere usato da chi non conosce la cannabis. Il CBD è in grado di modulare e annullare l’ansia e la paranoia generata dal solo THC, figuriamoci gli effetti su entrambe se nel cerotto non c’è tetraidrocannabinolo. Il CBD è inoltre ottimo nella cura dei ricordi spiacevoli, il diabete, il cancro, per le infiammazioni (per esempio la malattia di Chron), nei dolori cronici, nelle malattie neurodegenerative e regola l’umore e i deficit di attenzione. 

Altro cerotto della Mary Medicinals, quello al THCA, permette invece l’assunzione di cannabis come se fosse in forma cruda, non bruciata dalla combustione o dalla cottura. A vantaggio rispetto al THC, il THCA non è psicoattivo, come il CBD non pone invalidità nell’azione, e agisce contro il cancro, il dolore, le infiammazioni e gli spasmi muscolari.

Il cerotto al Cannabinolo (CBN) risulta invece ideale per la cura dei disturbi del sonno, l’alleviare i dolori e le infiammazioni. Il cannabinolo deriva dalla degradazione del THC, e pur mantenendo un leggero effetto attivo sulla mente, agisce più sul fisico, allentando pure gli spasmi muscolari. È  l’ideale per chi ha bisogno di una bella e lunga dormita di recupero.

Il cerotto è incredibilmente funzionale e comodo, sia per i medici che per i pazienti, anche perché semplicemente tagliandolo con una forbice può essere ridotto nel dosaggio. È quindi possibile applicare più parti di diversi cerotti, per esempio, e unire l’effetto del solo CBD con quello al THC sativa, per tenere sotto controllo l’effetto psicoattivo quando si ha comunque bisogno di energia. Oppure, per fare un altro esempio, si potrebbe appiccicarsi due parti di cerotto, al THC sativa e al THC indica, per esempio, un po' come assumendo cannabis da una pianta ibrida,  per un effetto che doni l’energia e la garanzia di muoversi senza dolore.

A questo punto mi sorgono tutta una serie di domande e credo debba necessariamente nascere un tribunale internazionale in grado di garantire un diritto alla salute uguale per tutti sul pianeta, soprattutto ora che c’è odore globale di marijuana che giunge dagli Stati Uniti e c’è internet a connettere il mondo. Quanto tempo deve ancora passare perché un europeo o un africano, tra gli altri, possa provare a curarsi con i cerotti alla canapa? Dobbiamo star qua a guardare gli americani mentre se la spassano? Esistono cittadini del mondo di serie A e B? I politici credono non abbiamo occhi, bocche e orecchie e che le persone stiano a aspettare e ubbidire loro ciecamente?

Perché in California una persona su venti ha sperimentato positivamente la cannabis medica e il 92% la ritiene valida come terapia, in Colorado e Washington hanno entrate fiscali dalla marijuana per 800 mila dollari, mentre Barroso, Draghi & C. hanno solo da pensare ai punti dello spread, dormono sonni profondi fatti  di crescite impossibili e evitano di parlare di una pianta consumata da milioni di cittadini e che potrebbe alleviare la vita di molti dalle sofferenze? Dobbiamo aspettare che ce lo dicano gli americani o siamo grandi abbastanza? Non pensano gli eurodeputati che il cerotto possa servire anche a loro o a un parente e che non c’è tempo per aspettare?

E
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