Non solo Barcelona - Emigrare in Spagna per una passione e non per lavoro

Soft Secrets
15 Aug 2018

In questo articolo voglio riportare l’esperienza di una persona che come molti ha lasciato l’Italia per lavorare con la canapa in un ambiente più legale. Ma anziché la solita intervista al coltivatore italiano emigrato, voglio chiedere al nostro amico di rispondere dando un’idea chiara ai nostri lettori sulla situazione che ha incontrato emigrando. Per inciso, non si tratta dell’ennesimo rifugiato a Barcellona.


Ciao caro, presentati ai nostri lettori per favore, che capiscano un poco chi abbiamo davanti. Mi chiamo Gandhi e sono italiano. Il mio soprannome viene dalla calma con cui anni fa giocavo a calcio nella squadra del mio oratorio. Da pochi anni sono emigrato in Spagna, a Valencia più precisamente. Ho scelto di emigrare per poter esercitare la mia passione senza rischiare la galera. Sono un coltivatore che abbisogna di tanta erba quindi il mio raccolto finisce tutto nei miei polmoni. Non ho un gran spazio di coltivazione, le soddisfazioni sono tantissime ed è un hobby sano. Nel resto della mia vita sono un musicista, compongo colonne sonore di piccoli video pubblicitari online.

Come coltivi e cosa? Coltivo solo varietà haze perché mi piace l’effetto mentale. Ho tre lampade da 600 Watt e tutto ciò che raccolgo lo consumo. Faccio tre raccolti all’anno, non sono un professionista ma mi ci impegno.

E quando non hai le tue prelibatezze pronte? A Valencia ci sono i cannabis club come a Barcellona, certamente meno che al nord ma ci difendiamo bene. Sei socio di un locale dove puoi stare a consumare erba e dove la puoi anche ottenere dal raccolto comune. Come socio ti danno tot grammi al giorno al massimo e al passare della soglia bisogna aspettare il raccolto dopo. Non sempre ovviamente mi tocca di aspettare. Devi anche pagare la quota associativa e per entrare ti devono presentare persone che sono già socie. Ho visto dei club in Spagna a Barcellona con genetiche con alto CBD e anche qua stanno arrivando come le genetiche americane. Chissà quando anche alle nostre coppe ci saranno queste varietà.

A quali coppe partecipi? Partecipo a quasi tutte le coppe promosse da un noto forum in lingua spagnola sulla coltivazione della cannabis. Mi piace portare da fumare a tutti, sentire i commenti e provare cosa mi offrono. Non sempre offrono e a volte ti sembra di offrire un po’ troppo, ma non mi manca l’erba e ho piacere a far fumare la mia in giro. L’ultima a cui sono stato è quella di Barcellona dei chiloom. Il Chiloom Hash Clash del primo maggio non aveva la categoria erba e allora non ho partecipato ma ho potuto assaggiare prodotti molto interessanti. Continuo ad avere dei dubbi sul supersoil e sulla qualità che effettivamente si può ottenere. Mi sembrano tutte col medesimo retrogusto, quasi che un coltivatore trova una ricetta e la replica per tutti gli strain pensando funzioni indipendentemente e precisamente per varietà ben diverse tra loro… Proverò a farlo, ma come consigliavano dieci anni fa i grandi maestri della coltivazione in Italia: pellettati organici e via così.

Hai parlato tanto di Barcellona, è la città più importante a livello cannabico di tutta la Spagna, tu perché hai scelto Valencia? Siamo in Spagna ma a Valencia non sei a Barcellona. Basti questa come risposta, meno club, meno gente e meno movimento cannabico non significa meno qualità. Non vedo a Barcellona nulla più che un mercato più grosso di Valencia e allora resto dove sono in attesa di poter emigrare veramente dove è legale. Tipo in California.

Grazie per le tue parole, voglio lasciarti concludere perché dalle tue parole sprizza passione, che purtroppo oggigiorno viene confusa col lucro e ciò getta confusione nel nostro mondo. Il lucro non mi è mai interessato, ma capisco chi coltiva per soldi. In effetti basta poco per raccogliere molto. Io non ne ho bisogno perché faccio un altro lavoro. Se fosse legale probabilmente lucrerei sui miei fiori anche io, sempre ammesso che i prezzi non crollino a causa della repentina legalità. Ci pagherei sopra anche le tasse, sinceramente. Ma per ora no, voglio che sia la mia passione a guidarmi nel mondo cannabico. Ed è forse questo il principale motivo per cui frequento molti eventi cannabici ma passo poco tempo con altri coltivatori nelle mie settimane lavorative. So che siamo in pochi a non lucrarci ma so anche che quando sarà legale non basterà lucrarci ma ci vorrà anche passione per emergere tra tutti. Che belle parole, grazie mille per l’intervista e a presto. Buone fioriture a te e a tutti i nostri lettori!

CBG

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