Sulla strada della legalizzazione

Soft Secrets
14 Nov 2012

Dall'Uruguay al Colorado. Come cambia la legislazione sulle droghe leggere


Dall'Uruguay al Colorado. Come cambia la legislazione sulle droghe leggere

 

La legalizzazione della marijuana per uso ricreativo, approvata recentemente dal Colorado e dallo Stato di Washington, potrebbe essere il primo passo verso un ripensamento generale da parte degli Stati delle politiche di contrasto alle droghe. Questo, almeno, è quello che sperano gli anti-proibizionisti. Ma non solo. Anche l'Onu e la Global Commission on Drug Policy hanno fatto notare come la guerra alla droga abbia fallito e che un nuovo modello di contrasto al traffico e al consumo di stupefacenti sia necessario e auspicabile.

Ma mentre il Colorado e lo Stato di Washington decidono di legalizzare la marijuana, pur in aperto conflitto con la legislazione federale, e altri diciotto Stati statunitensi la rendono legale per scopi terapeutici, che cosa succede nel resto del mondo? Lo stato più attivo sul fronte della legalizzazione è senza ombra di dubbio l'Uruguay.


Pochi mesi dopo l'approvazione di una legge che ne ha depenalizzato l'uso e il possesso il governo di Montevideo sta per varare un piano che, se approvato, permetterà a ogni cittadino di acquistare dallo Stato fino a quaranta grammi di marijuana al mese. Il presidente José «Pepe» Mujica (padre basco, madre di origini piemontesi) ha affermato di voler realizzare piantagioni statali per oltre 150 ettari: «In Sud America stiamo perdendo la lotta contro il crimine e la droga. Qualcuno dev'essere il primo ad iniziare».


Ci sono però Paesi che hanno inasprito le proprie leggi. È il caso dell'Olanda, per anni simbolo liberale e libertino dell'Europa. Fino al maggio scorso, in Olanda, si potevano acquistare fino a cinque grammi di erba in locali autorizzati, i famosi coffee-shop, e di spaccio in strada ce n'era relativamente poco. Sei mesi fa, poi, una norma ha vietato la vendita, anche nei coffee-shop, nelle province del Nord-Brabant, Limburg e Zeeland, ai non residenti in Olanda. Questo ha fatto rinascere una rete illegale di commercio di strada e ha portato all'arresto, nel solo Limburg, di circa 400 persone per spaccio o acquisto di erba. Nel 2013, se la nuova coalizione di governo liberal-laburista non interverrà in tempo, questa legislazione dovrebbe essere ampliata a tutto il territorio così da permettere soltanto ai residenti, registrati in un elenco, di poter acquistare la marijuana.


Ora il Paese più liberale d'Europa, sul fronte delle droghe, è il Portogallo. A undici anni dall'approvazione di una legge che ha depenalizzato l'acquisto, il possesso e il consumo di tutte le droghe il Portogallo continua infatti a essere portato come esempio negli studi sulla depenalizzazione e sulla legalizzazione delle droghe. Dall'introduzione della legge il Paese ha visto una netta riduzione nel numero dei consumatori e tuttora è lo Stato europeo con il più basso tasso tra i giovanissimi. Anche la Spagna è piuttosto liberale, con sanzioni amministrative oltre a una certa soglia di prodotto, mentre i Paesi scandinavi non prevedono distinzioni fra marijuana e droghe pesanti.


Il primato della repressione spetta invece all'Arabia Saudita che prevede la pena di morte per chi viene trovato in possesso di qualsiasi droga, marijuana compresa. Il modello del Colorado e dello stato di Washington è quello al quale fanno riferimento i Radicali italiani perché, sostiene il senatore Marco Perduca, «chiarisce anche la questione della produzione che troppo spesso, in modelli come quello olandese, rimane in una zona grigia. L'Italia è indietro anni luce».


L'erba rimane la droga più diffusa con oltre l'8% della popolazione adulta che ne fa un uso regolare in Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti e Canada (secondo il World Drug Report 2012), ma quanto costa un grammo di marijuana? Anche l'erba sottostà alle regole del mercato e la valutazione varia da un Paese all'altro. Proprio per monitorare l'andamento del prezzo della marijuana sul mercato è nato il sito www.priceofweed.com dal quale si può intuire che nei Paesi dove le norme sono più inflessibili il prezzo sale. Secondo il sito (al quale contribuiscono anonimamente gli utenti della rete) 10 grammi a Genova costano circa cento dollari contro i 120 dollari all'oncia (28 grammi) a Seattle.

 

 

Fonte: www.lastampa.it

 

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