Tra referendum e repressione

Soft Secrets
09 Sep 2013

Analisi sul dibattito sulla cannabis tra referendum e l'arresto di un noto medico procannabis


Analisi sul dibattito sulla cannabis tra referendum e l'arresto di un noto medico procannabis

PROSEGUE LA DISPUTA SULLA CANNABIS, QUALCOSA STA CAMBIANDO. CANNABIS NEWS

Cannabis News. Di questi giorni è l'uscita stampa di Liana Barbati. Esponente dell IDV , che sostiene non sia necessaria una crociata contro lo spaccio e il consumo di droghe, e chiede sostegno in aula per la cannabis terapeutica

La nota valorizza fortemente la corrente rivoluzionaria che arriva dal partito Radicale, che a sorpresa (o forse no) ha ricevuto l'appoggio referendario di Silvio Berlusconi, facendo pensare a molti ad un patto col diavolo, e a tanti altri ad un'astuta mossa volta a raggiungere firme,consensi ed obiettivi.

Gli stessi Radicali hanno di recente diffuso sul web "La legalizzazione illustrata...agli adulti'‘: uno slogan forte, illustrato in un video tramite un cartone animato, volto a promuovere il referendum sulla revisione dell'attuale legge sugli stupefacenti. All'interno del cartone si informa riguardo al fallimento proibizionista e si fornisce un chiaro quadro statistico volto a convincere anche i più scettici. A smentire l'onorevole Barbati è un divertente cartoon che ci ricorda un dato agghiacciante: se lo Stato legalizzasse la cannabis, avrebbe introiti pari a 8 miliardi di euro l'anno, equivalenti a due Imu sulla prima casa, sufficienti a costruire 30 nuovi ospedali o comprare sessanta F35".

Il referendum propone l'abolizione del carcere per reati di lieve entità, volto ad impedire il sovraffollamento delle carceri, piene di consumatori di Cannabis e non di delinquenti. Ricordiamo che la legalizzazione totale della Cannabis in Italia è impossibile a causa di una convenzione internazionale, ma commutare la pena carceraria in multe e sanzioni sarebbe un grande passo in avanti.

Nei caldi giorni estivi è giunta alle cronache la notizia del medico pro cannabis Fabrizio Cinquini, in carcere per la coltivazione di piante di Cannabis con alte potenzialità terapeutiche, che da tempo studiava e perfezionava tramite ibridazioni.

Il medico studiava l'applicabilità della terapia su pazienti in post-chemio terapia e non aveva verosimilmente intenzione di diffondere o spacciare il materiale in coltivazione. È in carcere dal 22 luglio. Il medico ha 49 anni e da tempo è attivista nella causa della cannabis ad uso medico.

La quantità di piante, 277 per esattezza, erano sviluppate tramite autoimpollinazioni controllate, di ibridi al alta proprietà terapeutica (CBD).

Nel 2007 Cinquini (già ai domiciliari durante l'ultima irruzione dei carabinieri) fu condannato per le 1167 bustine di semi, accompagnate da controindicazioni e da indicazioni per l'uso terapeutico molto precise che conservava nella sua abitazione. Cinquini ha anche effettuato un'auto denuncia ad alto valore ideologico ed ora dopo la sospensione dall'ordine dei medici rischia oltre 20 anni di carcere, con l'accusa di produzione e coltivazione ai fini di spaccio.

La storia di Fabrizio Cinquini è davvero interessante, un medico che conduce una ricerca fondamentale per la medicina mondiale, ma illegalmente.

Dopo aver contratto l'Epatite C, prestando servizio in ambulanza, riesce a curarla tramite una terapia nutrizionale a basa di canapa, papaia e aloe, riprendendo peso e condizione fisica.

Cinquini afferma: "Chi usa questa terapia non deve sentirsi un criminale. Gli ammalati di cancro e Aids sono costretti a usare farmaci molto più forti. Il proibizionismo fa comodo alle industrie farmaceutiche".

Si attende la sentenza il 26 Settembre.

Cannabis news


Redazione usomedico.it

 

S
Soft Secrets