Uno sguardo ai grower spagnoli

Soft Secrets
08 Sep 2017
In questo articolo voglio portare all'attenzione dei nostri lettori come e cosa coltivano nel sud della Catalogna dal punto di vista di un osservatore che ancora non ho intervistato: il gestore di un growshop. Gestire un growshop è un lavoro complicato perché oltre a mandare avanti una azienda di compravendita si è anche chiamati in veste consulenti in numerosi campi che spaziano dall'idraulica, alla chimica, alla botanica. Il cliente del growshop sceglie la sua bottega dove rifornirsi soprattutto per il rapporto di fiducia che si instaura tra lui e il commesso, che è responsabile di guidare il cliente nella selva di prodotti disponibili. Il cliente medio torna se può chiedere soluzioni ai propri imprevisti e spesso è proprio la bravura e lo sforzo di chi ha di fronte, che deve ingegnarsi dal risolvere un quadro elettrico che non funziona al settaggio di un termoigrometro digitale al fitofarmaco migliore. È decisamente complicato soprattutto alla luce del fatto che i clienti sono in maggioranza fattoni. La fotografia del panorama cannabico offertaci dal nostro ospite riflette cosa comprano e quindi cosa cercano e cosa coltivano nella provincia di Tarragona. Ma cominciamo subito con le domande per toglierci la curiosità.

SSIT: Presentati ai nostri lettori di Soft Secrets Italia, siamo curiosi di sapere cosa i racconti dalla Spagna dove la coltivazione ad uso personale è depenalizzata.

Mi chiamo Moises e vivo al confine con la Comunitat Valenciana. Sono nato nella cittadina dove vivo e lavoro. Il mio lavoro è il mio growshop dove vendo tutto quello che serve per coltivare e consumare la ganja. Amo l'erba e coltivo da tanti anni perciò faccio il mio lavoro con un animo di guru verso i miei clienti. Un giorno imparo io e un giorno imparano loro, con molti sono diventato amico dopo tutti questi anni ed è il lato più bello del mio lavoro. Uno sguardo ai grower spagnoli

Sono belle parole, ma questo significa che segui le coltivazioni dei tuoi clienti?

Si, seguo certamente le piccole produzioni dei miei clienti, anche se devo dire i clienti che spendono di più li evito, perché qua in Spagna sono tollerate poche piante a testa. Io preferisco non saperne nulla dei coltivatori commerciali.

Possiamo quindi suddividere i frequentatori del tuo locale in coltivatori amatoriali e coltivatori commerciali?

Si, giusto. Chi viene da me a comprare o coltiva due piantine in terrazzo e gli regalo tanti consigli o coltiva venti o anche cinquanta lampade alla volta. Chi è un tranquillone e vuole fumare qualche canna buona ed economica diventa amico mio se entra. Mi piace molto far vedere il mio prodotto ai clienti, soprattutto quando parliamo di fertilizzanti. Ecco la ricetta se vuoi coltivare un fiore uguale a quello che hai davanti.

E i coltivatori commerciali?

Non voglio avere problemi. Se qualcuno vuole un pallet di terriccio lo posso ordinare ma non voglio neanche che nel mio negozio si parli di capannoni. La ganja è tollerata ma solo tre quattro piantine in terrazzo o sotto una lampada sola e io sono un vero attivista, ci credo all'erba libera.

Cosa intendi con "sono un vero attivista"?

Voglio criticare quelle persone che vengono a comprare da me venti ballast al mese e parlano di ganja e amore. Non è ganja e amore raccogliere chili di erba e venderli al mercato nero perché quei soldi vanno a persone senza scrupoli.

Capisco, quindi il tuo growshop fa anche antiproibizionismo attivo?

Si quando ci sono le coppe a Valencia e Barcellona organizziamo un viaggio in macchina tra noi del negozio e qualche cliente per mantenere i contatti con la scena cannabica. Ci ritroviamo con amici attivisti appassionati di ganja e proviamo l'ultimo raccolto di uno o dell'altro e le estrazioni e gli Ice-O-Lator...

Cosa ti chiedono i tuoi clienti?

Sono un punto di riferimento per molti appassionati perché sono molto aggiornato. Le domande che mi fanno sono sempre sull'ultima estrazione che hanno visto su Instagram. Per esempio ultimamente sto vendendo svariate presse per fare il Rosin in casa.

Chi entra nel tuo negozio che tipo di genetiche ti chiede?

I semi che vendo di più sono quelli delle marche conosciute, che fanno pubblicità e quindi si fanno conoscere. Tipo le Kush e la Amnesia, che sono quelle che vanno più di moda. Le autofiorenti sono da qualche anno la mia forza nei semi, quando comincia la stagione le chiedono tutti. Ho a catalogo più di 30 marchi e posso ordinare qualsiasi pacchetto per assecondare le richieste dei clienti. Uno sguardo ai grower spagnoli

Se invece chiedono a te cosa consiglieresti quest'anno?

Quando ho davanti un cliente indeciso non gli faccio certo vedere i cataloghi, cominciamo con dove vanno coltivati questi semi e da chi. Ci sono esperti coltivatori curiosi di provare varietà nuove e principianti con gli stessi nomi per la testa. Quando chiedono qualcosa come la Critical significa che vogliono piante veloci e produttive mentre se vogliono l'Amnesia è perché ricercano un effetto più complesso e un sapore più deciso. Tante volte non escono dal growshop ne con Critical ne con Amnesia perché li convinco a provare qualcosa di diverso. Anche io coltivo e provo costantemente a rotazione tutti i freebies che mi regalano i fornitori o le seedbank. Cosa coltiverei adesso? La Gorilla Glue, un incrocio di Kush molto buono e anche famoso negli U.S.A.

Ci hai detto coltivi anche tu, come coltivi e che metodo "insegni" se così si può dire ai tuoi clienti?

Io coltivo con solo fertilizzanti biologici, in terra e con una 600 Watt HPS. Ho giurato di non tornare mai più alla coltivazione con fertilizzanti minerali perché raccoglievo tanto ma di scarsa qualità. Con il metodo biologico raccolgo meno di sicuro rispetto ai concimi chimici ma è erba più forte e con più sapori. Non sono un professionista l'ho già detto quindi raccolgo un poco meno ma mi accontento.

Chi segue il tuo metodo è soddisfatto? Che fertilizzanti userebbero altrimenti i tuoi clienti?

Certamente! Chi viene nel mio negozio chiede sempre le grandi marche che si leggono sui giornali o su internet. E chi vuole coltivare, soprattutto se è principiante, preferisce andare sul sicuro, imitando gli altri per non sbagliare. Chi fa come dico io deve anche passare ore qua al growshop portandomi le foto delle sue piante e facendosi spiegare ogni singolo prodotto come va usato e quando va usato. Chi preferisce non seguire i miei consigli sono quelli che vengono dai forum su internet, arrivano con dei nomi in testa e vogliono fare come Tizio Caio in Olanda o in America.

Come coltivano i tuoi concittadini che non sono tuoi clienti?

Qui la maggioranza coltiva con fertilizzanti minerali perché come ti ho detto è la maniera più semplice e conosciuta per coltivare. Noi che coltiviamo biologico siamo pochi.

Parlaci di come coltivi tu, del tuo setup.

Come dicevo io sono un piccolo coltivatore con la fortuna di poter provare tutti i prodotti che mi regalano. Ho una lampada da 600 Watt HPS con alimentatore ballast digitale e riflettore adjust a wing. Ho l'aria condizionata nella stanza dove c'è il mio growbox quindi la temperatura non è un problema per me. Utilizzo la terra e mi permetto di consigliarla a chiunque rispetto al cocco percé il sapore è sempre diverso e migliore con la terra rispetto che con il cocco. Il cocco non è ricco come la terra, anche comparato ad un light mix ha un sapore che non mi convince. Tutta l'erba coltivata in cocco ha lo stesso sapore di fondo. I fertilizzanti sono di una casa di fertilizzanti per agricoltura biologica e sono la linea per l'orto in casa con in aggiunta degli stimolatori a base di alghe che vendo al growshop. Quello che costa nella mia fertilizzazione sono gli stimolatori di fioritura e i vari stimolatori di radicazione e i fitostimolanti. Costano tanto perché li uso tanto durante tutto il ciclo insieme agli spray di fitofarmaci contro oidio e insetti vari. Questo è ciò che coltivo io, come lo faccio l'ho appena detto (mostrandomi dei fiori ben curati, nda.). Ai miei amici e clienti cerco di trasmettere la mia idea di qualità senza chiudere però un occhio al futuro. Uno sguardo ai grower spagnoli Uso vasi da 11 litri e ne metto 16 al metro quadrato dall'inizio perché non mi piacciono i travasi. Lo stress da trapianto lo evito mettendo i semi direttamente nel vaso definitivo. Quando poi sono passate tre settimane faccio una pota per abbassare l'altezza delle piante e le metto in fioritura. Il mio trucco è non usare fertilizzante da vegetativa per non aggiungere azoto inutile alla pianta in fase di fioritura.

Così facendo avrai delle piante particolarmente "pulite" a fine ciclo, giusto?

Si, lo faccio proprio per quello. A fine fioritura ho poco da risciacquare nelle mie piante, sono di un bel verde chiaro e non c'è residuo alcuno dentro. Chi invece tra i clienti coltiva col minerale gli consiglio di prendere un prodotto come il Ripen che aiuta ad eliminare i residui rimasti accumulati nella pianta.

Vuoi dire qualcosa ai nostri lettori, magari un consiglio dei tuoi?

Ma certo, voglio salutare chi ci ha letto e chi segue questa bellissima rivista in Italia. Coltivate se potete, informatevi e presenziate agli eventi cannabici perchè un giorno l'erba sarà libera e noi saremo complici della legalizzazione della cannabis. Grazie mille per queste belle parole, il vero antiproibizionismo è proprio questo, mandare avanti la cultura cannabica come si può e al meglio delle proprie possibilità. E grazie anche per averci descritto con le tue parole quali sono i trend della comunità cannabica spagnola, buona fortuna a te e al tuo gruppo di amici appassionati e buone fioriture a tutti! di CBG
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