Fight club biologico contro i parassiti della Cannabis

Soft Secrets
24 May 2022

Le sfide che ogni grower di marijuana deve affrontare per realizzare una coltivazione e raccogliere le tanto attese infiorescenze sono molteplici, al pari di qualunque agricoltore per il quale l'esito del suo lavoro è legato ad una serie di fattori come l'andamento della stagione che può manifestarsi più o meno favorevole, la scarsità o abbondanza di acqua per irrigare i campi oppure la presenza di parassiti e malattie. L'oggetto di questo articolo è la lotta biologica e le tecniche pertinenti a questa pratica di controllo e debellazione delle maggiori infestazioni che riguardano la cannabis.


Cos'è la lotta biologica? Gli ecosistemi naturali sono caratterizzati da meccanismi di controllo degli organismi che lo popolano volti al mantenimento della sua stabilità; tra questi figurano una serie di relazioni come l'antagonismo, il mutualismo, il parassitismo, l'interdipendenza e la competizione che si creano tra i vari organismi. La lotta biologica non fa altro che sfruttare tutte queste relazioni in proprio favore con lo scopo di mantenere sotto controllo la presenza di eventuali parassiti e malattie con un impatto sull'ambiente e sull'uomo pari a zero.

IL CONTROLLO BIOLOGICO DELLE INFESTAZIONI PREVEDE LE SEGUENTI PRATICHE: 

• impiego di piante per creare estratti botanici, per la consociazione tra varietà differenti, per realizzare coltivazioni trappola da utilizzare come barriera per il proprio giardino oppure per sfruttare l'allelopatia delle piante come strumento di difesa. 

• introduzione all'interno delle coltivazioni di predatori selettivi, infatti questo genere di insetti va in cerca e si ciba esclusivamente dei parassiti che vogliamo combattere senza costituire un pericolo per la fauna benefica. 

• introduzione di parassiti e di entomopatogeni, cioè di organismi che crescono e vivono a spese di altri; degli entomopatogeni fanno parte numerosi funghi e nematodi. 

• utilizzo di barriere meccaniche come le strisce gialle adesive per il controllo degli insetti volatili. 

• impiego di batteri benefici per il trattamento della maggior parte delle infezioni di natura fungina oppure di batteri che producono tossine letali per alcuni organismi infestanti, questi ultimi sono commercializzati sotto forma di insetticidi naturali.

ANALIZZIAMO ALCUNI DETTAGLI PER FORNIRE UNA VISIONE COMPLESSIVA SU COME REALIZZARE IL CONTROLLO BIOLOGICO DELLA PROPRIA COLTIVAZIONE

 

Innanzitutto è molto importante possedere una conoscenza approfondita della malattia o parassita che si vuole combattere, dell'ambiente in cui vogliamo eseguire il controllo biologico e delle pratiche che si vogliono impiegare, tutto ciò è necessario per non causare danni all'ambiente e soprattutto alla biodiversità che lo popola.

Il controllo biologico è una pratica di lotta a lungo termine, infatti rispetto agli insetticidi convenzionali che danno risultati immediati il controllo biologico delle infestazioni agisce più lentamente, raggiungendo gli obiettivi preposti in un arco di tempo più lungo e allo stesso tempo più duraturo. 

Gli insetticidi convenzionali sono facili da usare, hanno effetto immediato ma comportano una serie di svantaggi, innanzitutto succede spesso che i parassiti sviluppino resistenza ai principi attivi che compongono gli insetticidi impiegati rendendoli inefficaci, le piante hanno bisogno di essere trattate continuamente facendo svolgere ai growers più lavoro, possono risultare pregiudizievoli per la vita di altri organismi benefici e antagonisti naturali, comportando un doppio effetto, il primo è quello di uccidere gli organismi benefici e il secondo effetto è che debellando anche i nemici naturali dei parassiti che vogliamo combattere possiamo scatenare una diffusione ancora più aggressiva oltre al rischio di invasione da parte di altre specie che prima erano tenute a bada dai loro antagonisti. Un altro aspetto importantissimo è l'impatto che hanno gli insetticidi convenzionali sull'ambiente, inquinando le falde acquifere e più in generale il sottosuolo. L'uso improprio degli insetticidi può anche comportare la presenza di residui sul prodotto finale che andremo a consumare.

I parassiti difficilmente riescono a sviluppare resistenza ai predatori, continuando ad essere efficaci ogni volta che gli introduciamo all'interno di una coltivazione. 

Un vantaggio di utilizzare i predatori è che spesso sono selettivi con le loro prede e non rappresentano un pericolo per la biodiversità, inoltre per ogni coltura esistono dei predatori specifici, ovvero un'infestazione che riguarda una pianta di cannabis non verrà trattata con gli stessi predatori impiegati per combattere lo stesso problema presente su un'altra tipologia di vegetale. La stessa differenza vale anche tra le coltivazioni realizzate in indoor e quelle in outdoor. In questo caso con il termine predatore ci stiamo riferendo a tutti quegli organismi che svolgono un ruolo antagonista dei parassiti e delle malattie che interessano una coltivazione. 

Abbiamo già visto nelle precedenti edizioni di Soft Secrets come realizzare estratti botanici con una vasta gamma di piante come la consolida, l'ortica e l'alfalfa oppure gli SST cioè i tè a base di germogli; ognuno di questi estratti possiede delle caratteristiche che gli rendono degli strumenti molto utili per i growers, ad esempio da impiegare come insetticidi naturali, per stimolare le difese immunitarie delle piante oppure come inoculante della vita microbica.

parassiti

Anche la consociazione tra piante offre numerosi vantaggi; alcune piante si prestano molto bene per costruire delle barriere contro gli insetti indesiderati, altre piante possiedono proprietà allelopatiche cioè hanno la capacità di produrre e rilasciare nell'ambiente delle sostanze chimiche che risultano tossiche per alcuni organismi a seguito di stimoli biotici o abiotici. 

Quando si parla di lotta biologica spesso ci si riferisce all'impiego di predatori. L'introduzione dei predatori richiede inizialmente maggiori attenzioni per tenerli in vita e fargli eseguire attivamente il loro lavoro, infatti ogni specie ha bisogno di determinati parametri climatici per favorire la sua proliferazione. I predatori vengono forniti da alcune aziende specializzate ed essendo degli organismi molto delicati è molto importante che vengano introdotti rapidamente all'interno della coltivazione. 

Degli esempi di predatori sono l'Amblyseius californicus, un insetto specifico per la lotta al ragno rosso oppure gli insetti appartenenti al genere Orius che risultano molto efficaci contro tripidi, afidi e mosca bianca. I parassiti impiegati nel controllo biologico sono degli organismi definiti parassiti perché sfruttano il rapporto trofico che stabiliscono con altri organismi per sopravvivere e riprodursi; un esempio è rappresentato dalla Encarsia formosa, una tipologia di vespa che agisce deponendo le uova all'interno della sua preda, lo sviluppo completo delle uova coincide con la morte dell'ospite. 

Gli entomopatogeni sono organismi che agiscono in modo analogo ai parassiti, cioè crescono e vivono a spese di altri organismi. La Beauveria bassiana è un fungo entomopatogeno letale per molti insetti e parassiti come afidi, cavallette, formiche e moscerini, infatti questa tipologia di muffa cresce all'interno dell'organismo della preda rendendola indifesa. Un altro esempio di entomopatogeno è rappresentato da alcune specie di nematodi come il genere Steinernema, efficace nella lotta agli sciaridi conosciuti anche con il termine fungus gnat. 

La lotta biologica fa uso anche di batteri benefici come il Bacillus subtilis che agisce colonizzando la zona delle radici creando una barriera alle infezioni e rilasciando delle sostanze antibiotiche che reprimono gli agenti patogeni. Generalmente i batteri benefici sono molto utili per il trattamento di una vasta gamma di malattie di natura fungina come l'oidio, la botritis e il fusarium. I batteri agiscono anche in modo differente, alcuni di essi come quelli appartenenti alla specie Bacillus thuringiensis o Saccharopolyspora spinosa rilasciano delle tossine mortali per le loro prede. 

Le pratiche di lotta biologica sono efficaci soprattutto per il mantenimento delle piante madri e per le coltivazioni che si trovano ancora in fase vegetativa, è una tipologia di controllo utile per prevenire il diffondersi di un'infestazione più che per combatterla quando già è diffusa.

 

Questo articolo è tratto dal numero 2/2022 della Rivista cartacea Soft Secrets.

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