Malta verso la legalizzazione della cannabis

Maria Novella De Luca
04 Dec 2021

Il disegno di legge che prevede la legalizzazione della cannabis per uso personale a Malta ha superato il penultimo passaggio prima dell'approvazione definitiva, con il voto in terza lettura al Parlamento.


"Non è vero che con questa legge incoraggiamo la gente a fumare cannabis", ha detto il ministro per le Riforme, Owen Bonnici, nella replica finale in commissione. "Al contrario, cercheremo in molti modi di spingere a fare scelte migliori e di trovare piacere sotto altre forme, come lo sport, la cultura o il volontariato. Ma se una persona adulta decide di fumare cannabis, noi la dobbiamo trattare appunto da adulta e darle un canale sicuro per ottenerla. Crediamo che questa via sia migliore di quella della criminalizzazione".

Con queste parole il Ministro per le Riforme Owen Bonnici ha salutato questo ulteriore passo avanti verso la votazione finale in seguito all'esame da parte della Commissione parlamentare, che si è concluso lo scorso 1 Dicembre.

Il disegno di legge sulla riforma della cannabis passerà alla terza lettura e alla votazione finale senza emendamenti essenziali, dopo che le richieste di revisione sono state respinte dal Governo. La nuova legge consentirà ai maggiorenni il possesso di cannabis per uso personale fino a 7 grammi. Sarà, inoltre consentita la coltivazione di un numero limitato di piante e potranno essere istituiti circoli, senza scopo di lucro, per la coltivazione collettiva.

L’obiettivo della legalizzazione di possesso e consumo di modiche quantità di cannabis non è quello di incentivare la cultura della cannabis, ma quello di combattere la criminalità organizzata che controlla il mercato nero di marijuana e derivati.

Resta vietato il consumo in pubblico e sarà istituita un’authority statale che viglierà sulle catene di approvvigionamento per evitare che una parte della produzione venga dirottata sul mercato nero.

Il governo ha respinto la proposta di introdurre un limite massimo alla concentrazione di THC, avanzata dal Partito Nazionalista, dal Segretariato per l'educazione cattolica e dalla Caritas, spiegando che qualsiasi 'tetto' sarebbe di fatto una porta aperta ai trafficanti.

Già il 16 ottobre scorso, associazioni di ispirazione cattolica che lavorano in ambito sociale avevano sollevato molti dubbi e voci preoccupate quando era stato presentato il disegno di legge sul cosiddetto “uso responsabile della cannabis”. Queste associazioni già all’epoca avevano dichiarato che“la proposta di legge sarà più dannosa che vantaggiosa per la società maltese”, la loro attenzione preoccupata guardava ai bambini e giovani vulnerabili e al messaggio che “verrebbe loro trasmesso sull’uso e la cultura della cannabis”.

Anche il Segretariato per l’educazione cattolica e l’Associazione delle scuole cattoliche si erano espressi con toni critici verso il governo che “affretta un disegno di legge sull’uso di cannabis alla fine di questa legislatura”.
Un simile progetto di legge “merita una discussione nazionale seria, matura e dettagliata” avevano affermato; bisognerebbe anche “imparare dalle esperienze di altri Paesi in cui le misure di protezione per ridurre l’abuso di sostanze, in particolare tra i giovani, hanno ottenuto risultati positivi”.

Comunque ad oggi alcune di queste critiche sembrano essere state superate, e Malta sembra allinearsi proprio all’esempio di molti altri paesi che invece hanno legalizzato la cannabis. Al disegno di legge che prevede la legalizzazione della cannabis per uso personale ora manca solo un passaggio prima dell’approvazione con il voto in terza lettura al Parlamento.

Nella nuova ottica la legge prevede anche la cancellazione presso il casellario giudiziario di tutte le violazioni del passato per possesso di modiche quantità per uso personale.

 

 

 

 

 

M
Maria Novella De Luca