Vendita di Cannabis a NY: negozi contro Meta e Google

Marco Ribechi
02 May 2024

I proprietari di negozi legali di marijuana a New York chiedono un'indagine sulle società di social media e sui giganti tecnologici che promuoverebbero prodotti concorrenziali senza licenza


Concorrenza sleale tra chi rispetta le regole e chi no.

Questa sarebbe l’accusa da parte dei negozi al dettaglio di Cannabis di New York nei confronti dei grandi giganti tecnologici che permetterebbero la diffusione di moltissimi prodotti non controllati e fuori regola. Negli Usa la battaglia della Cannabis legale si combatte anche così, cercando di bloccare l’accesso ai mercati di quei prodotti poco sicuri e senza una filiera di controllo adeguata.

«Sarebbe disonesto da parte loro dire di non sapere cosa sta succedendo - ha detto Osbert Orduna in rappresentanza dell’associazione dei Veterani Disabili che utilizzano la Cannabis Medica - Tracciano ogni clic che avviene sul loro sito».

Jayson Tantalo, co-fondatore e vicepresidente delle operazioni presso la New York Cannabis Retail Association, ha detto che lui e Orduna stanno raccogliendo firme per chiedere formalmente un intervento delle autorità di controllo. «È tempo che la governatrice intervenga - hanno spiegato - e consideri di citare in giudizio Google, Meta e altri per aver commesso "pubblicità ingannevole" di negozi di marijuana senza licenza. Se non sono autorizzati a vendere cannabis, non dovrebbero avere il diritto di pubblicizzare o commercializzare i loro servizi su Tik Tok, Yahoo e Google».

Nella lettera formale con cui si chiede un’indagine si accusano anche alcune aziende di essere "complici" in violazione della legge statale.

« Alcune aziende devono essere ritenute responsabili per il loro ruolo nel consentire l'attività illegale di cannabis e nel non mantenere gli standard necessari per proteggere i consumatori di New York e far rispettare la legge» si legge nella lettera.

Attualmente a NY ci sono 75 punti vendita di cannabis con licenza, mentre il sindaco Eric Adams e lo sceriffo Anthony Miranda stimano che ci siano fino a 2.000 negozi di fumo che vendono marijuana illegalmente solo nella città di New York. Molti negozi di marijuana illegali hanno operato con virtuale impunità.

Pochi sono stati chiusi e dei 25 milioni di dollari di multe comminate dai regolatori statali contro i negozi senza licenza, solo un misero 22.500 dollari sono stati riscossi. Una semplice ricerca su Google o Google Maps su "dispensari di cannabis vicino a me" mostra molti negozi di marijuana senza licenza che vendono i loro prodotti con recensioni elencate, senza grosse differenze con i negozi illegali.

I siti delle attività fuori legge forniscono indirizzi specifici, numeri di telefono e alcuni includono collegamenti a siti web. Anche Yelp elenca le recensioni per i negozi senza licenza, mentre siti come Instagram di Meta sembrano consentire ai negozi illegali di promuovere i loro prodotti. «La presenza incontrollata di negozi di cannabis senza licenza su popolari piattaforme di social media - hanno detto i rappresentanti - non solo mina l'integrità del mercato regolamentato, ma pone anche seri rischi per la salute e la sicurezza pubblica esponendo potenzialmente i consumatori a prodotti non testati e non sicuri, privando al contempo lo stato di entrate fiscali tanto necessarie».

I rappresentanti del settore hanno notato che le società di social media spesso fanno riferimento all'articolo 230 del Communications Decency Act federale del 1996 che fornisce loro l'immunità dall'essere ritenute responsabili per il materiale pubblicato da terzi sulle loro piattaforme. 

 

FONTE: New York Post

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Marco Ribechi