Raccolto outdoor con oscuramento indotto

Soft Secrets
12 Jun 2017

Nei paragrafi seguenti spiegheremo come effettuare l’oscuramento indotto con le nostre piante outdoor e come, grazie a questo, ottenere due raccolti di buona qualità nello stesso periodo di tempo necessario per averne uno in ogni stagione.


Nei paragrafi seguenti spiegheremo come effettuare l’oscuramento indotto con le nostre piante outdoor e come, grazie a questo, ottenere due raccolti di buona qualità nello stesso periodo di tempo necessario per averne uno in ogni stagione. Per indurre l’oscuramento della nostra coltura outdoor, si può utilizzare una serra o un balcone. [caption id="attachment_4286" align="alignnone" width="500"]Raccolto outdoor con oscuramento indotto Pianta in una serra con oscuramento indotto che comincia a produrre fiori.[/caption]

Doppio raccolto

Con la tecnica dell’oscuramento indotto, ci proponiamo di ottenere una parte del raccolto in tempi più brevi di quanto non avvenga normalmente. Per questo, andiamo a giocare con le ore di luce e di buio a cui sono sottoposte le piante ogni giorno, fino ad arrivare a indurre una parte delle piante a cominciare a fiorire prima. Nel frattempo, altre piante continueranno a crescere fuori dall’area di oscuramento. Potremo così ottenere due raccolti di buona qualità. Conviene coltivare le piante sottoposte a oscuramento alla fine di marzo e le altre un po’ più tardi. Se usate una serra, mettete un telo di plastica nera che non consenta il passaggio della luce all’interno per 12 ore al giorno, nonché una lampada per somministrare alle piante tre o quattro ore circa di luce in più al giorno, il che eviterà che comincino a fiorire. [caption id="attachment_4287" align="alignnone" width="500"]Raccolto outdoor con oscuramento indotto Critical Mass da talea che segna la crescita dei fiori futuri in una serra con oscuramento indotto.[/caption]

Predisposizione dell’area di oscuramento indotto

Seguire le istruzioni relative alla serra. Calcolare i metri di telo in plastica nera (deve essere completamente nero e non consentire il passaggio della luce o di spiragli) necessari a coprire le pareti laterali e il soffitto della serra o di una parte di essa, in funzione del numero di piante che dobbiamo disporre nello spazio a disposizione. Dovremo spostare il telo un paio di volte al giorno di qualche centimetro, pertanto è necessario lasciarlo in modo che si possa muovere. È sufficientemente pratico sfruttare la struttura metallica della serra per installare il telo in plastica nella parte interna in modo comodo, a mo’ di tenda, per esempio. Una volta installato il telo in plastica nera che permette isolare le piante dalla luce, il passaggio seguente sarà installare una o due fonti di luce all’interno della serra (in funzione delle piante e dello spazio). Possono essere ad alogenuri metallici o al sodio ad alta pressione. Va utilizzato un timer affinché le piante ricevano alcune ore aggiuntive di luce che eviteranno la fioritura. Tre o quattro ore aggiuntive di luce dovrebbero essere sufficienti. Il motivo per cui diamo questo margine di un’ora in più o in meno è che con il passare del tempo, le ore di luce del sole aumentano. Quando vediamo infatti che le ore di luce del sole cominciano ad allungarsi, dobbiamo ridurre da quattro a tre ore la luce aggiuntiva al giorno che ricevono le nostre piante senza che per questo motivo manifestino sintomi che indicano una sorta di risposta avversa. Quando si somministrano alle piante ore aggiuntive di luce, bisogna sempre chiudere la serra con il telo nero, affinché la fonte di luce non venga vista da altre persone. [caption id="attachment_4288" align="alignnone" width="500"]Raccolto outdoor con oscuramento indotto Pianta sottoposta a oscuramento indotto in piena fase di fioritura, sana e in serra.[/caption] Una volta terminata la preparazione della serra e installata la lampada, dobbiamo verificare che non siano rimaste aree non coperte dal telo e che non passi luce del sole, oltre a osservare se con la lampada accesa, la luce filtra verso l’esterno. È molto importante assicurarsi che la luce non passi quando si pratica l’oscuramento indotto con le piante, perché altrimenti questa tecnica non funzionerà correttamente. Il lavoro richiesto per portare a termine il montaggio di un sistema con queste caratteristiche non è oneroso o impegnativo, ma dobbiamo tenerlo in considerazione quando valutiamo se valga o meno la pena provarlo. Una volta terminato, ci servirà per i futuri raccolti con oscuramento indotto, poiché da stagione a stagione dovremo solo controllare i teli per verificare che non ci siano danni. Inoltre, fra le varietà da coltivare mediante questa tecnica, opterei per quelle precoci, che consentono di ottenere un raccolto in poco tempo e anche alcune varietà ibride che contengono una percentuale maggiore di Indica rispetto alla Sativa. È molto importante avere un terreno ben preparato e di buona qualità per riempire i buchi dove andranno le piante. Una volta selezionate le piante e piantate nei rispettivi buchi, manterremo le ore di luce extra (ricordandoci di tendere bene il telo quando accendiamo la lampada) per una ventina di giorni, accendendo la lampada al sodio per qualche ora in più (conviene usare un timer per agevolare questa operazione), per promuovere la crescita delle stesse. Trascorsi i venti giorni, cominceremo a interrompere la somministrazione delle ore di luce aggiuntive e a indurre l’oscuramento mediante il telo in plastica nera che abbiamo installato, semplicemente chiudendolo dodici ore al giorno, dall’inizio della fioritura al momento del raccolto. In questo modo, grazie al sostegno della plastica nera, assicureremo alle nostre piante un fotoperiodo di fioritura adatto al suo sviluppo ottimale, ma dovremo fare in modo che le ore di buio a cui sono sottoposte le piante siano tutti i giorni alla stessa ora dall’inizio alla fine del fotoperiodo di buio. [caption id="attachment_4289" align="alignnone" width="500"]Raccolto outdoor con oscuramento indotto Come si vede, questa tecnica, se effettuata correttamente, offre risultati eccellenti.[/caption] Se effettuiamo tutte le operazioni correttamente, il nostro raccolto outdoor con oscuramento indotto dovrebbe essere pronto a patire dalla fine di giugno, data in cui in genere cominciano a diminuire le ore di luce del sole e comincia la fase di fioritura abituale. Quando a giugno raccogliamo le piante coltivate con oscuramento indotto, le piante coltivate in un’area non destinata a oscuramento faranno crescere i primi fiori precoci o avranno lo sviluppo finale che definirà la struttura dei rami, dove si formeranno le cime che dalla fine di settembre cominceremo a raccogliere. Attorno alla fine di luglio o all’inizio di agosto il raccolto delle piante sottoposte a oscuramento indotto dovrebbe essere pronto per la degustazione.

Serra e balcone

Coltivare in serra o su un balcone le piante outdoor mediante la tecnica di oscuramento indotto varia solo a livello di luogo prescelto, poiché la tecnica e i materiali sono gli stessi (telo in plastica nera per isolare dalla luce, una lampada ad alogenuri metallici o al sodio ad alta pressione). Ciononostante, un balcone fornisce una serie di comodità e vantaggi per lo sviluppo di questa pratica che una serra non offre, oltre a consentirci di controllare meglio i parametri di temperatura e umidità. Può verificarsi che le temperature siano molto basse di notte e in alcuni casi anche di giorno. In questo caso, vale la pena usare un dispositivo di riscaldamento per mantenere una temperatura confortevole per le piante durante i momenti freddi. Come abbiamo già fatto con la lampada, anche il dispositivo di riscaldamento può essere comandato e programmato mediante un altro timer o anche con un termostato. [caption id="attachment_4290" align="alignnone" width="500"]Raccolto outdoor con oscuramento indotto Una bellissima cima principale che comincia a delinearsi e a ingrossarsi.[/caption] Fintantoché le piante non cominciano a dare segni di formazione dei germogli, le tratteremo con prodotti biologici preventivi che assicurino che le piante non abbiano problemi di parassiti, anche se il clima non dovesse favorire ancora la comparsa di ragni rossi o acari, trip, afidi, ecc. La strategia migliore è quella di prevenire determinate situazioni ed essere un passo avanti, evitando che si verifichino. Per questo, vale la pena utilizzare trattamenti biologici preventivi. A livello di alimentazione o nutrizione delle piante che coltiveremo con oscuramento indotto, non ci sono esigenze speciali. Basterà utilizzare i concimi o i nutrienti abituali per stimolare le radici nel travaso e nelle prime irrigazioni, per la crescita e per la fioritura e anche alcuni stimolanti o potenziatori della fioritura. [caption id="attachment_4291" align="alignnone" width="500"]Raccolto outdoor con oscuramento indotto Pianta in crescita, appena potata nella parte interna e inferiore, dopo averla sottoposta a oscuramento indotto affinché cominci a fiorire.[/caption] Con l’oscuramento indotto, ci assicuriamo un raccolto extra rispetto a quello che ci dà la natura, ma dobbiamo anche assicurarci di non far mancare le ore di luce necessarie alla crescita delle piante non sottoposte a oscuramento indotto. A seconda delle zone o delle regioni, ci possono essere periodi con poca luce solare o con molti giorni nuvolosi che privano le piante della luce necessaria per le loro funzioni vitali. Sarà solo necessario utilizzare la stessa lampada per somministrare alcune ore aggiuntive di luce ogni giorno, fino a che non ci sembrerà che si siano sviluppate e che siano cresciute raggiungendo le dimensioni e la struttura sufficiente per fiorire e produrre in buone condizioni, senza rimanere piccole. Dal mio punto di vista, sono tutti vantaggi in cambio di un po’ di lavoro in più di quello richiesto di solito, ma che ci assicureranno una più che soddisfacente ricompensa ed esperienza. di Huguillo
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