Coltivazione in veganic

Soft Secrets
20 Jun 2019

 La legalizzazione della cannabis in molti stati, soprattutto del continente americano, ha creato un'ampia domanda di marijuana e di prodotti derivati da essa di qualità sempre più alta. Un prodotto saporito ma allo stesso tempo pulito, privo di residui provenienti dall'impiego di fertilizzanti e pesticidi. Queste esigenze congiuntamente alla sensibilità sempre più diffusa per la difesa dell'ambiente, ha spinto un gran numero di coltivatori ad un approccio più ecosostenibile della coltivazione di marijuana. La cannabis coltivata in "veganic" rappresenta il livello successivo dell'agricoltura biologica


 

L'agricoltura di tipo veganica ha origine antiche, quando l'uomo ancora non praticava l'allevamento degli animali, le piante si nutrivano attraverso il compostaggio naturale di altre piante. Il concetto di veganic è stato però introdotto negli anni '40 da Maye Emily Bruce, con il suo libro "Dai rifiuti vegetali al suolo fertile". Negli stessi anni anche Rosa e Kenneth Dalziel O'Brien iniziarono a praticare il metodo veganic; la famiglia O'Brien partì dall'intuizione che l'impiego di fertilizzanti di origine animale non solo impoverivano il terreno e lasciavano molti residui nel prodotto finale ma risultava anche essere una pratica del tutto innaturale. Uno dei contributi maggiori di Kenneth O'Brien all'agricoltura veganica è il libro "Veganic Gardening: The Alternative System for Healthier Crops".

COS'È

La coltivazione veganic è un metodo nel quale sono impiegati solo fertilizzanti e materie prime di origine vegetale. Il concetto di agricoltura veganic è ben spiegato dall'espressione inglese plant-to-plant, che significa nutrire le piante con altre piante. Questo metodo di coltivare esclude qualsiasi prodotto di sintesi o di origine animale, come ad esempio la farina di sangue o di ossa, l'idrolizzato di pesce o il letame animale, ma favorisce l'impiego di estratti di piante, TCO e super soil. È una tecnica a basso impatto ambientale, amica del pianeta.

PERCHÉ

Le motivazioni che spingono un coltivatore ad un approccio veganic riguardano temi quali l'ambientalismo e l'ecosostenibilità, insieme alla ricerca di un prodotto di qualità superiore. Negli ecosistemi naturali l'esposizione delle piante a materia organica di origine animale è poca o quasi nulla; l'impiego di fertilizzanti di derivazione chimica e animale hanno un forte impatto sull'ambiente, i residui rilasciati da queste sostanze sono molto lenti da decomporre, inoltre i fertilizzanti di origine animale contengono sostanze a cui sono stati esposti gli animali stessi, ad esempio ormoni presenti nel mangime. Il metodo veganic garantisce un'alta disponibilità di sostanze nutritive in qualsiasi momento e nelle dosi esatte richieste dalla pianta. L'addizione al terreno di materia organica di origine vegetale crea un suolo fertile e ricco di microrganismi che provvedono a nutrire la pianta. Il risultato di una coltivazione di marijuana in veganic è un prodotto finale più saporito e potente rispetto a quello di una coltivazione convenzionale.

CANNABIS E VEGANIC

Nella coltivazione veganic della marijuana è importante coltivare in un suolo vivo, ricco di microrganismi. L'obiettivo del metodo veganic è di massimizzare la disponibilità al 100% delle sostanze nutritive di cui ha bisogno la pianta. Il substrato gioca un ruolo fondamentale nel metodo veganic; spesso i coltivatori creano il proprio substrato arricchendolo di materie prime di origine vegetale, simile ad un super soil, con lo scopo di ottenere un terreno ricco di sostanze nutritive e fertile. Le sostanze nutritive di origine vegetale, per essere assimilate dalle piante, devono essere decomposte da parte dei microrganismi.

VEGANIC E LIVING SOIL

Coltivare in veganic vuole anche dire approcciarsi alla filosofia del living soil. Il substrato è il medium attraverso cui la pianta si nutre e cresce. Un suolo vivo è caratterizzato da una complessa rete alimentare dove i microrganismi giocano un ruolo fondamentale. Molte sostanze di origine vegetale in forma grezza, devono essere decomposte in forme assimilabili prima di essere disponibili per la pianta. I microrganismi nutrendosi sia di resti organici che di altri microrganismi, generano una vasta gamma di sostanze nutritive in forme prontamente assimilabili dalla pianta. Ad esempio, alcuni di questi sono coinvolti nella decomposizione della materia vegetale più grossa, come i lombrichi e i nematodi. Altri microrganismi, come i batteri nitrificanti, si occupano di trasformare l'azoto in forme assimilabili dalla pianta. Vari ceppi di funghi popolano il sottosuolo, alcuni si occupano della difesa del sistema radicale dall'attacco di agenti patogeni, altri funghi invece stabiliscono con la pianta un rapporto di simbiosi a beneficio di entrambi. L'interazione tra microrganismi, piante e ambiente, rende possibile la vita nel suolo.

LIVING SOIL E CANNABIS

Le tecniche di coltivazione veganic sono il miglior modo per creare e mantenere fertile un living soil, poiché i microrganismi si alimentano di materiale di origine vegetale. Coltivare in un suolo vivo garantisce una crescita sana ed equilibrata. Grazie al lavoro svolto dai microrganismi, le sostanze nutritive sono sempre disponibili nella forma, nella quantità e nel momento richiesto dalle piante. Quando si coltiva in living soil non c'è il rischio di sovralimentare le piante, evitando in questo modo l'accumulo di sali minerali e di altre sostanze residue. La maggior parte dei fertilizzanti di origine animale sono assorbiti solo per il 20-25%, rilasciando nel terreno una miriade di sostanze residue, inoltre questo genere di fertilizzanti provoca una forte alterazione dei livelli di ph del suolo, indebolendo la pianta. Nella coltivazione in living soil non è fondamentale regolare continuamente il ph della soluzione come per altre tecniche di coltivazione; un substrato vivo con un range di ph tra 5,5 e 7,0 è ottimo per tutto il ciclo di vita della pianta.

COLTIVARE CANNABIS IN VEGANIC

Quando si intraprende una coltivazione in veganic il primo passo è di procurarsi un terriccio di buona qualità; in commercio esistono substrati già ammendati con fertilizzanti di origine vegetale come la terra di Bio Canna ma è possibile anche produrlo in casa per chi abbia spazio sufficiente per installare una compostiera. Il miglior terriccio è quello di origine vegetale, cioè proveniente dalla decomposizione di foglie ed erba. Per realizzare un ottimo substrato veganic sono necessari degli ammendanti per arricchire il substrato di tutte le sostanze necessarie per una crescita vigorosa. Tra gli ammendanti vi sono una miriade di piante in forma micronizzata, di seguito una breve descrizione di alcune di esse: • ortica dioica, è un ottimo immunostimolante, ricca di silicio e ferro • consolida, apporta fino al 300% in più di potassio rispetto a qualsiasi fertilizzante di origine animale • bardana maggiore, è un efficace stimolatore del metabolismo, è una fonte di calcio, magnesio, potassio e vitamine del gruppo B • rabarbaro, è una pianta ricca di fosforo • neem, è ricco di vitamine, amminoacidi, carboidrati e oligoelementi, promuove la fertilità del terreno • equiseto, contiene una vasta gamma di minerali come silicio, fosforo, calcio, magnesio, sodio, zinco, manganese e zolfo • alfalfa, è un condizionatore del terreno e ne stimola l'attività microbica • alga spirulina, è una fonte ricca di fosforo, potassio, oligoelementi, amminoacidi, vitamine e proteine • kelp, è un alga marina, accresce la biodiversità del terreno • tarassaco, è ricco di potassio e altri minerali, è uno stimolatore della crescita Il miglior modo di introdurre la vita nel suolo è attraverso la somministrazione di un tè di compost ossigenato. E' importante utilizzare solo compost di ottima qualità e di origine vegetale. Durante il ciclo di crescita è possibile integrare la dieta delle piante con dei fertilizzanti liquidi sempre di origine vegetale. Un tè a base di consolida e ortica è un ottimo stimolatore della fioritura e favorisce l'attività microbica nel terreno. È possibile ottenere fertilizzanti in forma liquida anche attraverso la sola fermentazione delle foglie in un contenitore tipo Bokashi, senza aggiungere acqua. Una pratica molto diffusa nelle coltivazioni veganic è quella della pacciamatura; il terreno viene ricoperto con uno strato di almeno 5 cm di paglia o foglie secche. I coltivatori di marijuana impiegano questa tecnica per mantenere costante la temperatura e l'umidità del suolo. L'erba medica alfalfa è ottima da utilizzare per la pacciamatura del terreno. Alcuni coltivatori hanno la consuetudine di piantare insieme alla cannabis altri tipi di piante, dette piante consociative. Ad esempio, la calendula piantata ai bordi del giardino è un ottimo agente dissuasore di insetti, mentre l'ortica consociata alla cannabis ne stimola la produzione di oli essenziali.

VEGANIC SUPER SOIL

Ecco qui una ricetta per creare un veganic super soil: • 27 litri terra Bio Canna • 13 litri perlite • 4 kg compost di origine vegetale • 1,5 kg biochar • 100 g Kelp • 200 g consolida • 200 g ortica • 125 g tarassaco • 200 g alga spirulina • 125 g equiseto • 200 g torta di neem Come per ogni tipo di super soil, la miscela che compone il substrato prima di poter essere utilizzata, deve cuocere in un contenitore esposto al sole per almeno un mese; il processo di compostaggio può essere accelerato polverizzando sulla miscela una soluzione a base di ortica oppure applicando dei microrganismi effettivi o EM1. Questo tipo di substrato, dato il suo carico di nutrienti, è adatto alla coltivazione di piante in crescita avanzata. Il veganic super soil va distribuito per circa 1/3 del volume totale del substrato di una pianta. Ad esempio in una coltivazione in cui sono impiegati vasi da 18 litri, utilizzeremo 6 litri di veganic super soil distribuiti sul fondo del vaso e 12 litri di terriccio organico. Le dosi possono variare a seconda delle varietà coltivate. Molti ceppi di cannabis indica riescono a sopportare un regime di fertilizzazione più alto, mentre alcune varietà di sativa sono caratterizzate da un fabbisogno nutrizionale decisamente più basso.

IL PERSONAGGIO

Uno dei protagonisti principali della cannabis coltivata in veganic è Kyle Kushman, un coltivatore statunitense, vincitore di vari trofei, che sin dagli anni '90 si è fatto promotore di questo stile di coltivazione. Oggi Kyle è il proprietario di un'azienda di fertilizzanti per cannabis, prodotti esclusivamente di origine vegetale. di botanicaunderground@gmail.com

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