Paesi in cui è meglio non farsi beccare con dell'erba

Soft Secrets
29 Jun 2023

Nonostante l’aria che tira in Italia riguardo la Cannabis non sia delle migliori, ci sono posti nel mondo dove la situazione è ben peggiore con condanne detentive molto dure che possono arrivare fino alla pena di morte. Ecco alcuni dei paesi in cui non vorrai mai farti beccare con dell’erba addosso


Singapore: In termini di legislazione antidroga severa, Singapore è considerato uno dei paesi più rigidi al mondo. Nel 2002, un cittadino australiano di nome Nguyen Tuong Van è stato arrestato all'aeroporto di Singapore con 396 grammi di eroina, ma anche con tracce di cannabis. Nonostante le richieste internazionali di clemenza, è stato condannato a morte per traffico di droga nel 2005 e giustiziato per impiccagione nel dicembre 2005. Anche il traffico di cannabis può essere punito con la pena di morte, mentre il possesso di quantità anche minime può comportare pene detentive significative, multe sostanziose o entrambe.

Emirati Arabi Uniti: Gli Emirati Arabi Uniti hanno politiche estremamente restrittive in materia di cannabis. Il possesso, il consumo e il traffico di questa sostanza sono illegali e possono portare a pene detentive lunghe, multe considerevoli e persino deportazione per gli stranieri. Nel 2017, un turista britannico di nome Connor Clements è stato arrestato all'aeroporto di Dubai con tracce di cannabis nel sangue. Si trattava di Cannabis medica che l'uomo aveva assunto nel suo paese prima di volare. Nonostante non fosse in possesso di Cannabis le autorità lo hanno arrestato lo stesso e condannato a due anni di prigione ad Al Awir. Le carceri emiratine sono note per la violenza e le condizioni primitive, tanto pericolose che i paesi occidentali rifiutano costantemente le richieste di estradizione verso gli Emirati Arabi Uniti, citando il rischio inaccettabile di violazioni dei diritti umani e tortura.

 

Connor Clements
Connor Clements

Indonesia: In Indonesia, le leggi sulla cannabis sono altrettanto severe. Il traffico e il possesso di cannabis possono comportare pene detentive fino a 15 anni o anche la pena di morte per grandi quantità. La legge indonesiana è nota per essere molto rigorosa e non fa distinzione tra possesso per uso personale o per scopi di traffico. Nel 2005, Schapelle Corby, una cittadina australiana, è stata arrestata all'aeroporto di Bali con 4,2 kg di marijuana nella sua valigia. È stata condannata a 20 anni di carcere (poi ridotta a 9), una sentenza che ha attirato l'attenzione internazionale.

Malesia: La Malesia è un altro paese che applica pene severe per il traffico e il possesso di cannabis. Le leggi malese prevedono pene detentive fino a 5 anni per il possesso, mentre il traffico può essere punito con la pena di morte. Nel 1983, Kevin Barlow e Brian Chambers, cittadini australiani, sono stati arrestati all'aeroporto di Penang con 141,9 grammi di eroina e 225 grammi di cannabis. Sono stati processati per traffico di droga e giustiziati per impiccagione nel 1986.

Schapelle Corby
Schapelle Corby

Arabia Saudita: In Arabia Saudita, il possesso, il consumo e il traffico di cannabis sono considerati gravi reati. Le pene possono includere lunghe detenzioni, fustigazioni e addirittura la pena di morte. Nel 2019, due cittadini yemeniti sono stati arrestati con 7 kg di cannabis a Jazan. Sono stati condannati a morte per traffico di droga e giustiziati nello stesso anno.

Corea del Sud: Anche la Corea del Sud ha una legislazione molto rigorosa in materia di cannabis. Il possesso e il traffico di questa sostanza sono illegali e possono comportare pene detentive fino a 5 anni o multe significative. Uno dei casi più noti è quello dell'attore sudcoreano Park Yoochun, ex membro del gruppo K-pop JYJ. Nel 2019, è stato arrestato per il possesso e l'uso di cannabis. È stato condannato a una pena sospesa di due anni con obblighi di riabilitazione.

Park Yoochun
Park Yoochun
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